Protestano le opposizioni per la richiesta di un maggiore approfondimento sul disegno di legge che disciplina la norma sul "consenso" delle donne nei casi di violenza sessuale. Richiesta avanzata dalla Lega, a cui si sono associati Fratelli di Italia e Forza Italia, chiedendo anche le audizioni. Le opposizioni hanno per protesta abbandonato la commissione Giustizia del Senato. Avevano chiesto oggi il voto in Aula proprio per farlo coincidere con la Giornata internazionale contro la violenza alle donne. Richiesta a cui si era associato anche il presidente del Senato Ignazio La Russa. Il disegno di legge sulla violenza sessuale è frutto di uno storico accordo bipartisan su input della premier Giorgia Meloni e della leader del Pd Elly Schlein. Intanto sono iniziate, tra le polemiche per lo stop al Senato del ddl stupri, le dichiarazioni di voto nell'Aula della Camera sul parallelo ddl femminicidio. Fonti dell'opposizione spiegano che si andrà al voto, nonostante le accese critiche per il comportamento della maggioranza al Senato e per "l'accordo tradito".
"Inaccettabile quanto sa accadendo in Senato" sul ddl sul libero consenso contro la violenza sulle donne", le parole della responsabile giustizia del Pd Debora Serracchiani prendendo la parola in Aula alla Camera durante la discussione sul ddl per l'istituzione del reato di femminicidio."L'accordo politico prevedeva che oggi venisse approvato qui la legge sul reato di femminicidio e al Senato quella sul libero consenso", aggiunge Serracchiani che prosegue: "Ci viene detto addirittura che sono richieste delle audizioni e non c'è una data di rinvio di questo provvedimento". "Riteniamo che questo comportamento sia un comportamento che non tiene conto di un accordo politico che è stato fatto nell'interesse delle donne, nell'interesse delle donne che soffrono e che da questi due provvedimenti avevano e hanno la possibilità di avere una risposta e un quadro normativo chiaro". "Siamo davanti a un silenzio imbarazzante e imbarazzato - aggiunge la dem Michela De Biase -. Io non voglio drammatizzare ma quello che è accaduto è che la maggioranza di questo Parlamento ha sbugiardato la presidente del Consiglio Meloni". Critiche anche le altre opposizioni da Iv a M5S e Avs.
La relatrice del ddl sulla violenza sessuale e il consenso, Giulia Bongiorno, ha detto: "Farò un ciclo di audizioni che sia mirato e breve su alcuni aspetti tecnici segnalati e poi si proseguirà. Essendo arrivato oggi in commissione, è erroneo e fuorviante dire che ci sono ritardi. Certamente il provvedimento andrà avanti". E ha aggiunto: "Domani mi arriveranno le richieste di audizioni. Cercherò di tagliare i tempi, a me piacerebbe concludere in poche settimane". Bongiorno, che è stata eletta con la Lega, ha spiegato l'iter seguito finora. "Il testo (approvato all'unanimità alla Camera la scorsa settimana, ndr) è arrivato oggi in commissione. Io ho dovuto chiedere se c'era unanimità a rinunciare a presentare emendamenti perché proceduralmente posso mandare in aula un provvedimento, senza dare termine per gli emendamenti, solo se c'è l'unanimità. Ma non c'è stata perché il centrodestra ha detto che si vogliono fare correzioni proponendo, prima, di fare alcune audizioni". Bongiorno ha poi confermato che nel merito, i dubbi riguardano un comma che disciplina i casi di 'minore gravità' per cui i senatori del centrodestra hanno chiesto di specificare cosa si intende per minore gravità. Ma ha ribadito che si tratta di "un provvedimento importantissimo e utile perché è come se in Italia una giurisprudenza esalta il consenso e poi il singolo giudice si attiene al testo normativo. Quindi bisogna garantire omogeneità".
Sempre Bongiorno ha spiegato: "Facciamola meglio e facciamola tutti insieme. Riconosco che è una proposta di legge portata avanti prima dalla sinistra, ma l'impegno è farla rapidamente e migliorarla un po'. Preferisco che si voti il 13 o il 31 anziché farla il 25 e con una lacuna". Ancora: "Sarebbe stato bellissimo approvarla oggi - ha continuato - ma avendo rilevato alcune modifiche emerse nella commissione. E devo dire che ci sono effettivamente piccole lacune specie su un comma che, a mio avviso, come fa spesso il legislatore, abbandona dei commi ma poi su un comma si fonda una vita". E ha concluso: "Sarebbe stato più bello approvarla il 25 novembre ma a noi interessa, come legislatori, essere responsabili, il che significa che questa legge sarà fatta facendo alcune piccole aggiunte".
Mariastella Gelmini, senatrice di Noi Moderati, intervenendo in Aula al Senato ha detto: “In merito al disegno di legge sul “consenso libero e attuale”, nonostante ci sia stata oggi la necessità espressa da alcune forze politiche di un supplemento di riflessione, confido che si possa trovare il modo per arrivare quanto prima all’approvazione di questa norma. Non c’è da parte di nessuno la volontà di bloccare quello che è un provvedimento assolutamente necessario e bisogna riconoscere che la Presidente della Commissione Giustizia, Giulia Bongiorno, è una figura autorevole e di assoluta garanzia, da sempre impegnata contro la violenza sulle donne, al di là di ogni colore politico. Pertanto non scadiamo in sterili polemiche, ma restiamo tutti concentrati sull’obiettivo e lavoriamo insieme in questa direzione”.

