Addio a Lorenzo Buffon, storico portiere del Milan degli anni '50

Scritto il 25/11/2025
da Antonio Prisco

Vinse cinque scudetti in rossonero e giocò anche con Genoa, Inter e Fiorentina. Aveva 95 anni. Era cugino di secondo grado del nonno di Gigi Buffon

Se ne va a 95 anni Lorenzo Buffon, per dieci anni portiere del Milan capitanato da Nils Liedholm (1950-1960), con cui vinse cinque scudetti. È morto per un improvviso arresto cardiaco a Latisana, in provincia di Udine dove viveva. Fra poco meno di un mese, quindi, avrebbe compiuto 96 anni. A dare la notizia della scomparsa è stata la figlia Patricia. Nella sua lunga carriera indossò anche le maglie di Genoa, Fiorentina e Inter, oltre che quella della Nazionale.

Condiderato uno dei portieri più forti del calcio italiano, è stato il primo giocatore a sposare un volto della televisione, la valletta del programma "Lascia o Raddoppia" condotto da Mike Bongiorno, Edy Campagnoli. Si sono detti sì nel 1958, per poi divorziare nel 1968, dieci anni dopo. Si erano conosciuti dopo che Edy andava allo stadio a vederlo piazzandosi dietro la sua porta. Le prime uscite tra la nebbia di Milano solo dopo le nozze, per non farsi notare dai tifosi. Dalla loro unione nacque l'unica figlia, Patricia.

Soprannominato "tenaglia" per la sua presa. Storica la sua rivalità con un altro portiere della medesima epoca, Giorgio Ghezzi, soprattutto perché giocava nell'Inter e il derby era anche un confronto tra due grandi del ruolo. Ha avuto l’onore di essere scelto – con il mitico portiere sovietico Lev Yashin – per rappresentare la squadra Fifa All-Star negli anni '60. È parente di Gigi Buffon perché cugino di secondo grado del nonno dell’ex portiere e cugino di Armando Buffon portiere negli anni '60 e '70.

L'ex portiere della Juventus ha espresso il suo cordoglio sul suo proflio Instagram: "Lorenzo Buffon ha illuminato un'epoca, e ispirato le generazioni successive con il suo talento straordinario e una passione per lo sport che non lo ha mai abbandonato". "Quando ero bambino, - continua il capodelegazione della Nazionale, postando una foto con Lorenzo - nel salotto di casa, ricordo una sua gigantografia in volo a San Siro per una parata: un'immagine potente, che ha lasciato un segno indirizzando il mio cammino". "Oggi lo saluto con rispetto e ammirazione - la conclusione - Mi stringo a sua figlia Patricia e a tutti coloro che gli hanno voluto bene. Buon viaggio, Lorenzo".

Classe 1929. Cresce calcisticamente nel Latisana e dopo l'esperienza con la Portogruarese, inizia la grande avventura con il Milan. Dopo quattro mesi di apprendistato da quarto portiere, scavalca la concorrenza divenendo titolare inamovibile. In rossonero ha vinto quattro scudetti (il primo dopo un astinenza della società che durava dal 1907) e due Coppe Latine, la vecchia Coppa dei Campioni. Dopo un diverbio con "Gipo" Viani, lascia a malincuore il Milan, in un valzer di portieri che condurrà Giorgio Ghezzi in rossonero e Buffon prima al Genoa e poi all'Inter. Chiude la carriera ad Ivrea nel 1965 dopo una parentesi a Firenze. In azzurro colleziona 15 presenze e indossa per cinque volte la fascia di capitano, dividendo la stanza dei ritiri con Giampiero Boniperti e partecipando alla sfortunata spedizione al Mondiale '62, che ne decreta anche la fine della carriera azzurra.

A fine carriera, una fuga negli Usa dove - raccontò poi Buffon - divenne amico di Frank Sinatra. Giovanni Gronchi lo insignì del titolo di cavaliere del lavoro per una partita contro l'Inghilterra che gli costò il naso e diverse costole rotte. Lui si consolava dalle vicissitudini non solo con gli scudetti, ma con un po' di pittura e la lettura di Tolstoj. Giusto un anno fa, Lorenzo raccontò il suo stile di vita sano e l’amore per la ginnastica nonostante avesse superato i 90 anni. In televisione guardava ancora le partite del Milan che proprio domenica gli ha fatto l'ultimo regalo, vincendo il derby contro l'Inter.