Ncc, la Consulta boccia tutte le restrizioni: "Sono troppe le limitazioni alla concorrenza"

Scritto il 05/11/2025
da Redazione

La Corte Costituzionale ha inflitto un duro colpo alle restrizioni imposte dal governo al settore del noleggio con conducente (Ncc), dichiarando illegittime parti del decreto interministeriale 226 del 2024. I giudici hanno accolto i ricorsi della Regione Calabria, riconoscendo un'invasione delle competenze regionali in materia di trasporto pubblico locale e la violazione dei principi di libera concorrenza. Al centro della disputa, alcune norme considerate eccessive: l'obbligo di attendere almeno venti minuti tra la prenotazione e l'inizio del servizio, se non si parte dalla rimessa; il divieto di stipulare contratti di durata con soggetti che svolgono anche attività di intermediazione; e l'obbligo di utilizzare esclusivamente l'app ministeriale per il foglio di servizio elettronico. Secondo la Consulta, tali misure sono sproporzionate e violano la libertà d'impresa, la neutralità tecnologica e l'autonomia contrattuale. Il vincolo dei venti minuti, in particolare, è stato giudicato un modo indiretto per favorire i taxi, già bocciato nel 2020. Analogamente, il divieto sui contratti di durata limita accordi legittimi tra Ncc, hotel o agenzie di viaggio, mentre l'app obbligatoria impone un controllo eccessivo e tecnologicamente discriminatorio. La Corte ha così annullato le parti contestate, aprendo la strada a una maggiore concorrenza nel trasporto non di linea. Per il presidente della Calabria, Roberto Occhiuto (foto), si tratta di "una vittoria liberale: più concorrenza e più mercato significano più opportunità per cittadini e imprese".