Politica compatta in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Istituzioni e rappresentanti del governo hanno diffuso messaggi e valutazioni sul drammatico fenomeno, ponendo l’accento sulla sua diffusione e sulle iniziative in corso per contrastarlo.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha richiamato l’attenzione sul ritardo nell’affermazione della parità di genere in diversi ambiti della vita quotidiana e sulle conseguenze che questo comporta. Ha ricordato come tali disparità possano incidere sull’autonomia femminile, sulla sicurezza e sul progresso sociale. Nel suo intervento ha fatto riferimento anche ai contesti di conflitto armato e all’impatto della violenza digitale, soffermandosi sull’importanza del linguaggio e del contrasto agli stereotipi: “In ogni ambito della vita sociale e privata, nelle case, nei luoghi di lavoro e negli spazi urbani, il principio della parità tarda ad affermarsi, limitando l'autonomia femminile, compromettendo la sicurezza delle donne, impoverendo il progresso della società. I teatri di conflitto armato, dove la violenza contro le donne viene utilizzata come strumento di intimidazione e oppressione, ne sono drammatico esempio. Oggi assistiamo al dilagare di forme di violenza consentite dalla dimensione digitale, amplificate dalle dinamiche dei social network, con effetti tutt'altro che virtuali: umiliazioni, ricatti, coercizioni che portano, nei casi più gravi, ad aggressioni fisiche e femminicidi. Abusi che lasciano cicatrici profonde nel corpo e nella mente. In questo contesto, affatto indifferente è l'uso del linguaggio quando alimenta stereotipi, pretende di giustificare relazioni di dominio e comportamenti inaccettabili. Parità significa, prima di tutto, educazione al linguaggio del rispetto. Nel 65° anniversario dell'assassinio delle sorelle Mirabal, torturate e uccise il 25 novembre 1960, nella Repubblica Dominicana - oggi, Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne - la loro scelta di opporsi alla dittatura continua a ispirare intere generazioni, ricordandoci che libertà e protagonismo delle donne sono conquiste collettive da difendere e consolidare ogni giorno”.
Giorgia Meloni ha rimarcato la necessità di proseguire nelle azioni di contrasto, ricordando gli strumenti normativi e le politiche introdotte negli ultimi anni. “La violenza sulle donne è un atto contro la libertà. Di tutti. Un fenomeno intollerabile, che continua a colpire e che va combattuto senza sosta” il messaggio del primo ministro, che ha poi fatto riferimento a leggi e interventi attuati, al rafforzamento di misure come il “codice rosso”, all’aumento dei fondi per i centri antiviolenza e le case rifugio e alle iniziative di sensibilizzazione e formazione. “In questi anni, abbiamo varato leggi molto significative, inasprito le pene e rafforzato gli strumenti a disposizione, come il ‘codice rosso’ e le misure di prevenzione. Abbiamo raddoppiato i fondi per i centri antiviolenza e le case rifugio, potenziato e reso strutturale il reddito di libertà, promosso il numero 1522, portato avanti innovative attività di educazione e sensibilizzazione” ha aggiunto. La leader del governo ha concluso sottolineando la necessità di mantenere alta l’attenzione: “Sono passi avanti concreti, ma non ci fermiamo qui. Dobbiamo continuare a fare, ogni giorno, molto di più. Per proteggere, per prevenire, per sostenere. Per costruire un'Italia in cui nessuna donna debba più sentirsi sola, minacciata o non creduta”.
Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha acceso i riflettori sul ruolo della scuola nel promuovere relazioni rispettose e nel prevenire comportamenti violenti. “Oggi è la giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, e il fatto che l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite abbia scelto proprio questa formulazione per designarla è sommamente significativo. Essa, infatti, non si limita a descrivere la terribile natura del fenomeno, ma indica anche chiaramente un obiettivo: la sua eliminazione” ha affermato, evidenziando l’introduzione di percorsi di educazione al rispetto nelle nuove linee guida di educazione civica. Valditara ha inoltre riferito dati sull’adesione delle scuole alle nuove attività formative e ha richiamato progetti sviluppati in collaborazione con Indire e con l’ordine degli psicologi, soffermandosi sull’importanza del dialogo, del consenso e di interventi educativi mirati. Infine, la sottolineatura dell’obiettivo comune: “Sono solo alcune delle iniziative che abbiamo messo in campo ma oggi il punto non è l'elenco dei provvedimenti, oggi il punto è mantenere lo sguardo fermo sull'obiettivo: l'eliminazione della violenza sulle donne per far sì che davvero ogni persona abbia garantito il diritto fondamentale alla vita, alla libertà, alla sicurezza, all'autodeterminazione”.
Sul tema è intervenuto anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi che ha definito la violenza contro le donne “una piaga sociale” e ha richiamato la necessità di un approccio coordinato tra istituzioni e società civile. “Il fenomeno della violenza contro le donne è una piaga sociale che non può essere ignorata” ha dichiarato, sottolineando che la prevenzione e il sostegno alle vittime richiedono azioni integrate. Ha poi aggiunto: “Per contrastare la violenza contro le donne non basta agire solo a livello repressivo. Solo così potremo costruire una società in cui nessuno si senta mai legittimato a prevaricare l'altro”.
Il ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani ha ribadito l’attenzione della diplomazia italiana verso la tutela dei diritti delle donne a livello internazionale. “La violenza contro le donne è una violazione inaccettabile dei diritti umani e un ostacolo allo sviluppo delle nostre società” ha spiegato il titolare della Farnesina, indicando l’obiettivo di garantire libertà e sicurezza in ogni contesto. Il ministero degli Esteri ha inoltre ricordato il proprio sostegno a campagne globali e iniziative di cooperazione, tra cui quelle contro le mutilazioni genitali femminili e i matrimoni precoci. Sono state ribadite anche la partecipazione al programma “Orange the World”, l'adesione al progetto delle panchine rosse e le attività formative dedicate ai giovani, come la borsa di studio “Invest Your Talent in Italy” in memoria di Giulia Cecchettin. L’impegno italiano prosegue anche nell’ambito dell’Agenda “Donne, Pace e Sicurezza”, con iniziative a supporto della partecipazione femminile nei processi di mediazione e costruzione della pace.

