New York ha un nuovo sindaco e il suo nome è Zohran Mamdani. Al centro del dibattito pubblico nelle ultime settimane, il candidato democratico ha rispettato il pronostico della vigilia e si è assicurato la vittoria alle elezioni, diventando il primo sindaco musulmano della storia della città. Al suo fianco, ma non in primo piano, la moglie Rama Duwaji, figura molto nota nel mondo dell’arte e nei salotti intellettuali. La giovane siro-americana, di fede musulmana, non ha fatto campagna per il marito, né un’apparizione televisiva né un’intervista su una rivista. Nessun endorsement nemmeno sulla sua pagina Instagram dove di solito promuove le sue opere arte raffiguranti donne mediorientali e il mondo palestinese.
Chi è Rama Duwaji, la moglie di Zohran Mamdani
Rama Duwaji è un’artista siro-americana nata il 30 giugno 1997 a Houston, in Texas, da una famiglia musulmana originaria di Damasco. A nove anni si è trasferita con i genitori a Dubai, dove ha trascorso l’infanzia, prima di tornare negli Stati Uniti per proseguire gli studi. Ha frequentato la Virginia Commonwealth University School of the Arts, prima nel campus gemellato con Doha, in Qatar, e poi a Richmond, dove nel 2019 si è laureata con lode in Belle Arti. Successivamente ha conseguito un master in Illustrazione alla School of Visual Arts di New York.
L’esperienza multiculturale e la doppia appartenenza americana e araba sono al centro della sua ricerca artistica. Le sue illustrazioni affrontano temi come la cultura mediorientale, l’identità femminile e la giustizia sociale, con una particolare attenzione ai diritti delle donne. Le sue opere sono apparse su media del calibro del New York Times e sono state utilizzate anche dalla BBC. Negli ultimi anni Duwaji ha ampliato il proprio lavoro verso soggetti politici e umanitari, dedicando illustrazioni ai bombardamenti su Gaza e alla crisi in Sudan.
È stata proprio New York, dove oggi vive, a fare da sfondo all’incontro con Mamdani. I due si sono conosciuti nel 2021 tramite un’app di incontri, Hinge. All’epoca lui era già deputato dell’Assemblea dello Stato di New York e figura emergente della sinistra democratica. Dopo più di tre anni di relazione, la coppia ha celebrato nel 2024 la nikah - la cerimonia islamica che sancisce l’accordo matrimoniale – mentre nel febbraio del 2025 si sono sposati.
La coppia vive nel quartiere di Astoria, nel Queens. Lei continua a lavorare come illustratrice freelance. Ma attenzione: anche se non si è esposta pubblicamente durante la campagna elettorale, la Duwaji interpreta un ruolo di primo piano nella vita pubblica di Mamdani. Secondo chi la conosce, il suo ruolo non si limita al sostegno personale: è parte integrante del suo progetto politico e ne condivide l’impegno sui temi della giustizia sociale, dell’inclusione e dei diritti civili.
Le opinioni politiche della Duwaji parlano forte attraverso la sua arte. A proposito della Palestina, i suoi lavori sono sostanzialmente in linea con le critiche del marito al governo israeliano e alla sua condotta nella guerra dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023, commenti che a volte hanno irritato la popolazione ebraica di New York, la più numerosa al di fuori di Israele.
"Ciò che pubblica è in linea con molti degli argomenti di cui ha parlato Mamdani" ha affermato Lisa Burns, professoressa di studi sui media alla Quinnipiac University, che ha studiato il ruolo delle first lady: "Sto iniziando a vedere una fusione di alcuni di quei lavori – ha aggiunto ai microfoni della Cnn – dove il lavoro di advocacy che sta svolgendo supporterà quello che sta facendo lui – anche se in modo separato – invece di sminuirlo". In un'intervista di aprile con Yung, una rivista trimestrale incentrata sull'arte africana e mediorientale, l’artista pro Pal ha affermato di creare le sue opere "per le persone a cui stanno a cuore le cose che stanno a cuore a me": "Con così tante persone espulse dal Paese e messe a tacere dalla paura, tutto ciò che posso fare è usare la mia voce per parlare il più possibile di ciò che sta accadendo negli Stati Uniti, in Palestina e in Siria".

