Allarme smartphone per i giovani: l'indagine della Fondazione Bellisario

Scritto il 12/06/2025
da Sara Dellabella

AGI - Cosa pensano gli adulti del tempo che i giovani passano con lo smartphone in mano? Il tema è uno dei più discussi a fronte di una generazione di ragazzi che mostra segni di vulnerabilità e poco empatica. Il tema è così dibattuto che anche i governi nazionali stanno studiando delle contromisure per limitare la vita online dei minorenni. Dopo l'omicidio in una scuola di Nogent, il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato che se l'UE non agirà, la Francia vieterà l'accesso ai social media per i minori di 15 anni. In Italia, sono state depositate nei due rami del parlamento due proposte di legge per portare a 15 anni l'età minima per accedere ai social network, rendere obbligatoria la verifica dell'età da parte delle piattaforme. 

“La Fondazione Marisa Bellisario, osservatorio permanente sulle questioni sociali, economiche e politiche, è da sempre molto reattiva rispetto ai temi di pressante attualità. Per questo, da tempo, il nostro raggio d'azione si è allargato dalle donne ai giovani, nella consapevolezza che il disagio giovanile è una delle ‘emergenze' di questi tempi, un fenomeno cui non solo prestare la massima attenzione ma sul quale intervenire. Ed è innegabile che tanta parte di questo malessere sia imputabile a un uso spesso sconsiderato e fuori controllo di smartphone e social network. Per questo abbiamo pensato di commissionare a Euromedia Research di Alessandra Ghisleri una ricerca che facesse luce su quello che pensano gli italiani” ha dichiarato Lella Golfo, presidente della Fondazione Marisa Bellisario.

Dalla ricerca “L'uso degli smartphone da parte degli under 14: opinioni e preoccupazioni” emerge che le preoccupazioni sono cresciute, con molti genitori, educatori ed esperti che mettono in guardia contro gli effetti di un utilizzo eccessivo della tecnologia da parte dei ragazzi. In sintesi, l'indagine di Only Numbers ha messo a confronto sul tema due target ben definiti: i cittadini italiani maggiorenni e le associate alla Fondazione Bellisario. La posizione generale è quella di proteggere i ragazzi da un utilizzo precoce e potenzialmente dannoso degli smartphone, promuovendo un equilibrio tra la tecnologia e le esperienze di vita reale. Ruolo fondamentale risulta essere quello dei genitori: la loro responsabilità nel monitorare e gestire l'uso degli smartphone da parte dei figli è indispensabile, non solo per proteggere il loro benessere psicofisico, ma anche per educarli a un utilizzo consapevole e sano. Riduzione della socialità, dipendenza tecnologica, possibilità di subire atti di cyberbullismo, distrazione dallo studio, disturbi del sonno sono le preoccupazioni mostrate dagli adulti rispetto all'utilizzo degli smartphone da parte degli under14. Per circa il 93% delle associate l'utilizzo dei social network hanno un ruolo rilevante nei fenomeni che vanno dalla violenza all'isolamento dei ragazzi; mentre l'opinione si divide sul ruolo che dovrebbe svolgere la scuola nell'educazione digitale. Per il 44% dei cittadini è compito della scuola educare e per un altro 40% l'educazione va fatta in collaborazione con le famiglie. Più spiccata invece la propensione delle associate alla Fondazione, dove il 63% affiderebbe alle istituzioni scolastiche la formazione in questo campo.

“Abbiamo voluto fare un confronto con un campione di 900 donne amiche della Fondazione Marisa Bellisario. - spiega Lella Golfo -  E dai risultati è evidente come il pensiero e l'opinione femminile siano maggiormente polarizzati: siamo più attente, più preoccupate, e più favorevoli a soluzioni che coinvolgano tutti gli attori in gioco, dalla famiglia alla scuola, ma soprattutto che prevedano un intervento del legislatore. Siamo davvero felici di questa iniziativa: è una ricerca a mio avviso ‘illuminante', che rivela la forte preoccupazione e al contempo la richiesta di un'azione forte da parte delle istituzioni. Mi auguro che venga ascoltata e presa nella massima considerazione”.