"Mi insultano, io dico quello che voglio". Iacchetti senza freni da È sempre Cartabianca

Scritto il 05/11/2025
da William Zanellato

Il comico critica le riforme dell'esecutivo: "La nostra Costituzione sta diventando più piccola, questa è la cosa più orrenda che stanno facendo"

Il comico Enzo Iacchetti, ormai, è un ospite fisso del programma È sempre Cartabianca, il talk show di approfondimento politico e non solo condotto dalla giornalista Bianca Berlinguer. Durante l’ultima puntata, andata in onda ieri sera come ogni martedì sera da settembre a questa parte su Rete 4, gli argomenti sul tavolo sono tanto interessanti quanto divisivi. Il tema che scalda di più gli ospiti, però, non ha nulla a che vedere con le guerre bensì con la politica interna italiana e, in particolare con la riforma della giustizia.

Da qui la discussione nello studio della Berlinguer, nel quale Enzo Iacchetti è diventato subito il protagonista. “Quello che mi spaventa di più è che la nostra Costituzione sta diventando sempre più magra”, esordisce incalzato dalla conduttrice. “Cara Bianca – aggiunge – con tutto quello che sta succedendo la nostra bella Costituzione diventa più piccola”. E questa, sostiene, “è la cosa più orrenda che può fare un governo sulla Costituzione più bella del mondo”. Poi, a stretto giro, arrivano le accuse all’esecutivo: “Loro si attaccano a qualsiasi cosa, insultano, graffiano. Mi dicono che sono un comico. Ma io sono un comico e dico quello che voglio!". Non è la prima volta che il comico alza i toni durante i suoi interventi sul programma di Rete 4. Il diverbio più famoso, che ormai risale a due mesi fa, è quello con Eyal Mizrahi, il presidente dell’associazione Amici di Israele. L'oggetto del contendere era la drammatica situazione a Gaza e il ruolo giocato da Hamas. In quella occasione, alla domanda "definisca bambino", Iacchetti aveva risposto insultando l'interlocutore con una minaccia velata.

Intanto Iacchetti non è l'unico a criticare fortemente il governo sulla giustizia. L’ultima settimana, infatti, al Senato è passato il testo della riforma. Un cambio di marcia fortemente voluta dalla maggioranza di governo che, allo stesso tempo, ha ricevuto molte critiche serrate da parte dell’opposizione. In Aula, come spesso accade, è scoppiata una bagarre e alcuni esponenti della minoranza hanno mostrato dei cartelli che recitavano “No ai pieni poteri”.