"I centri in Albania non fun-zio-ne-ran-no". È raggiante Elly Schlein dopo la sentenza della Corte di giustizia europea sul protocollo Italia-Albania e sulla definizione di Paesi. Una felicità tale da spingerla a fare il verso a Giorgia Meloni nel corso di un comizio a Force, nelle Marche, per sostenere la traballante candidatura di Matteo Ricci.
La segretaria del Partito Democratico ha infatti fatto ironicamente riferimento a quanto aveva dichiarato il primo ministro dal palco di Atreju a dicembre ("I centri in Albania funzioneranno, ci dovessi lavorare ogni notte", ndr). Ora, dopo l’assist delle toghe, la Schlein va all’attacco: “La corte di giustizia europea ha dato torto al governo italiano su quegli inumani e cinici centri in Albania. Questo è successo. Chissà se anche stavolta diranno che li abbiamo ispirati noi, chissà se anche stavolta diranno che la Corte europea cerca solo di bloccare la riforma della giustizia in Italia, si prendano la responsabilità di non aver letto le leggi italiane ed europee e di aver fatto una scelta illegale”.
“Diamo un messaggio insieme al premier Meloni: i centri in Albania non funzioneranno” ha aggiunto la Schlein, che non ha lesinato un po’ di retorica: “Sono inumani, calpestano i diritti fondamentali dei migranti e dei richiedenti asilo, ma è anche uno spreco di risorsa pubblica: hanno buttato un miliardo degli italiani in una operazione cinica e illegale che potevamo invece usare per assumere medici e infermieri che mancano nei reparti ospedalieri”.
La propaganda della Schlein punta molto sull’intesa Roma-Tirana. Basti pensare che lo scorso dicembre si è recata in Albania per verificare le condizioni dei centri per migranti costruiti dal governo e tentare di gettare fango. Più recentemente, a marzo, un nuovo affondo con toni pressoché identici a quelli di oggi: “Non resteremo a guardare mentre calpestano diritti umani e gettano via altri soldi per coprire il loro fallimento, mentre il loro governo taglia su sanità e sicurezza”.
Fa sorridere anche un altro aspetto di questa vicenda: la Schlein pontifica sull’immigrazione nonostante i disastri commessi dal suo partito. Parliamo dei miliardi di euro spesi negli anni della piena emergenza migratoria, esplosa dopo lo scoppio delle primavere arabe, quando la politica dei porti aperti fu un autentico harakiri. Ricordiamo qualche numero: dalle 42 mila persone sbarcate nel 2013 alla cifra record di 181 mila persone nel 2017. Il fenomeno venne parzialmente arginato dal patto Italia-Libia firmato dall’allora ministro dem Minniti, ma i costi dell’accoglienza furono impressionanti: 4,4 miliardi solo nel 2017. Insomma, risulta complicato seguire la linea Pd dopo le terrificanti gestioni dei governi Letta-Renzi-Gentiloni…