Fra quattro mesi la Nazionale di Gattuso cercherà di evitare l’onta di un terzo Mondiale saltato. Il clima è già quello da resa dei conti tra rinvio impossibile della giornata di A pre-spareggio e l’ombra delle dimissioni di Gravina se l’Italia dovesse fallire ancora. «Non c’è una norma che lo prevede, è un destino che viene individuato e cercato all’esterno della Federazione, se ne era già parlato dopo la Svizzera agli Europei - così il presidente Figc - . Al nostro interno c’è un principio di democrazia, il cui ritmo è dettato dalle norme federali e la risposta è stata un 98,7%. Poi ci sono delle riflessioni da fare legate a scelte di responsabilità e di natura personale, ma è presto per parlarne. Sono ottimista, andremo al Mondiale».
Intanto il Consiglio Federale approva una norma all’interno delle Licenze Nazionali che favorisce concretamente l’impiego dei giovani italiani nei club escludendo costi e relativi ammortamenti degli Under 23 selezionabili per le nazionali. «Limitazioni o provvedimenti che impongono l’utilizzo di italiani non sono possibili, vanno in contrasto con il diritto internazionale. Quello che si può fare è dare incentivi, c’è già l’ipotesi di un provvedimento di legge o di una modifica della legge Melandri», ha sottolineato il n.1 Figc.
La marcia di avvicinamento verso gli appuntamenti di marzo inizia con la scelta di Bergamo per lo spareggio con l’Irlanda del Nord. Impossibile rinviare o sospendere il campionato per concedere qualche giorno di lavoro in più a Gattuso a marzo tra impegni internazionali e accordi con i broadcaster che trasmettono le gare di A. «Non cerchiamo alternative nè scorciatoie, questa strada la ritengo non percorribile - ha detto ancora Gravina - . La speranza è che ci sia la possibilità di uno stage entro metà febbraio, compatibilmente con quelli che saranno i calendari delle squadre di club». Le date disponibili sono il 2 e 3 o il 9 e 10, nelle quali Mediaset detentrice dei diritti tv potrebbe però inserire i quarti di Coppa Italia. La decisione arriverà dopo il turno spalmato tra dicembre e gennaio.
E il presidente del Senato La Russa torna sulla polemica di Gattuso dopo i fischi e i cori: «È permaloso ma è un grande. Il pubblico ha diritto di dissentire. Io quella polemica non l’avrei fatta se avessimo perso».