"Basta indagare gli agenti in automatico". Ecco la proposta di FdI per le forze dell'ordine

Scritto il 05/11/2025
da Lorenzo Grossi

In arrivo la modifica l'articolo 335 del codice di procedura penale per cui, in tutti i casi in cui sia ravvisabile una causa di giustificazione della notizia di reato, cada l'automatismo dell'iscrizione nel registro degli indagati

Lo aveva annunciato qualche settimana fa il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e adesso è arrivata la proposta di legge alla Camera dei Deputati da parte di Fratelli d'Italia: si chiede di modificare l'articolo 335 del codice di procedura penale prevedendo che, in tutti i casi in cui sia ravvisabile una causa di giustificazione della notizia di reato, cada l'automatismo dell'iscrizione nel registro degli indagati. La pdl è pensata in particolare per le forze dell'ordine in servizio. Entro sette giorni il pm, in tutti in casi in cui sia ravvisabile una causa di giustificazione del reato di cui ha notizia, dovrà procedere ad accertamenti preliminari per valutare "la legittimità" o meno della condotta analizzata.

A illustrare la proposta nella sala stampa di Montecitorio sono stati Giovanni Donzelli, il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, il capogruppo di FdI alla Camera, Galeazzo Bignami, il senatore Andrea Balboni e altri esponenti del partito. "Si tratta di una proposta di legge che riguarda tutti i cittadini, ma che nasce dall'esigenza di tutelare in particolar modo le forze dell'ordine", ha spiegato Delmastro citando il caso del carabiniere di Rimini "che deve fronteggiare un uomo che ja già aggredito quattro persone, se lo trova a 50 centimetri e spara". Noi "non vogliamo umiliare ma difendere chi ci difende". Dal video che ha ripreso il carabiniere in questione "è sicuro che abbia agito in adempimento del proprio dovere", ha rimarcato Delmastro.

Secondo il sottosegretario, con questa proposta di legge, l'atto dovuto dell'iscrizione nel registro degli indagati - che diventa "un'onta per chi indossa la divisa" - non esiste più. Perché il pubblico monistero "può scegliere in sette giorni di escludere antigiuridicità del fatto e non umiliare le forze dell'ordine". "Condivido pienamente l'iniziativa che tende ad impedire facili automatismi che mortificano chi difende i cittadini", ha aggiunto da parte sua Balboni. "Con noi al governo uomini e donne della polizia hanno le spalle coperte. Quando qualcuno difende lo Stato e la sicurezza dei cittadini, lo Stato sa da che parte stare - ha affermato Donzelli -. In passato c'è stato qualche magistrato che più o meno strumentalmente" in questi casi "ha detto 'sono stato costretto dalla legge'. Allora se il problema è la legge, cambiamo la legge".

"Difendiamo le nostre forze dell'ordine dalla gogna giudiziaria, economica e sociale cui troppo spesso vengono sottoposte per il solo fatto di aver compiuto il proprio dovere. Accade di frequente che chi è chiamato a garantire la sicurezza dei cittadini e la tutela dell'ordine pubblico si ritrovi automaticamente iscritto nel registro degli indagati come 'atto dovuto', anche quando ha agito nel rispetto della legge e per salvaguardare sicurezza e incolumità dei cittadini e propria - ha affermato il deputato di Fratelli d'Italia, Antonio Baldelli -. Intendiamo porre fine a questo automatismo che colpisce ingiustamente i nostri servitori dello Stato. È una legge di civiltà e buon senso, valida per tutti i cittadini ma pensata in particolare per chi indossa una divisa e rischia la vita ogni giorno per la sicurezza di ognuno di noi".