Nazisti Apuli

Scritto il 05/11/2025
da Luigi Mascheroni

Coscienti della consolidata tradizione, squisitamente italiana, di dare il proprio appoggio a chi ne ha bisogno di meno, fenomeno che nel salto dal fascismo al comunismo vide protagonisti i più bei nomi della nostra intellighenzia, dalla «A» di Mario Alicata alla «Z» di Cesare Zavattini, non ci siamo stupiti più di tanto quando, l'altro giorno, abbiamo letto del lungo viaggio attraverso l'antifascismo intrapreso da Roberto Quarta, già consigliere comunale di Brindisi con Fratelli d'Italia e che alle regionali in Puglia sosterrà il candidato di centrosinistra. Inneggiava al Ventennio, ha un padre mussoliniano e un rottweiler di nome «Duce»; adesso inneggia Antonio Decaro, ribattezzerà il cane «Emiliano» e si fa fotografare con la maglietta Pro Pal. Dal passo dell'oca al salto della quaglia.

«La mia è un'adesione convinta a un progetto politico - ha detto -, ma non rinnego le mie radici». Aggiungendo un ulteriore tassello ideologico a quel campo largo che si estende da Hamas a nazi-Apuli, passando da «Potere al Popolo» a Giuseppe Conte e dalle Salis a Moni Ovadia.

L'aspetto curioso della faccenda, però, è che fino a quando Roberto Quarta agitava la Fiamma tricolore era solo un disgraziato fascista; ora che confessa di aver trovato sostegno nella Sinistra viene intervistato da Corriere e Repubblica come un fine analista politico. Non disperiamo di leggerne anche un caldo elogio da parte di Paolo Berizzi.

E tutto ciò a dimostrazione che se vuoi rimanere orgogliosamente di Destra oggi il posto migliore per esserlo è la Sinistra.