Grand Budapest Hotel

Scritto il 25/11/2025
da Luigi Mascheroni

Se c'è una cosa che adoriamo noi che siamo più consumisti che comunisti sono i mercatini di Natale. Non c'è evento migliore per dimostrare quanto sia vero il falso buonismo. Il problema è che in Germania li hanno aboliti a causa dei costi delle misure di sicurezza dopo gli attacchi degli ultimi anni; in quello di Bruxelles domenica è scoppiata una rissa con immigrati islamici che contestavano le musiche di Natale; e tutti gli altri in giro per l'Europa cristiana sono troppo tristi: trovi più barriere di cemento che bancarelle.

Poi abbiamo visto il video promozionale che Viktor Orbán ha lanciato sui social per invitare a visitare l'Ungheria durante le feste, qualcosa a metà fra un vecchio spot natalizio della Barilla e un videoclip di Wes Anderson. «Bruxelles ci vuole multare con un milione di euro al giorno per aver tenuto fuori i migranti illegali? E noi li paghiamo. Per la nostra sicurezza e la vostra. Meglio che vivere nella paura». E poi - su un carosello di immagini da sogno: mercatini di Natale sicuri, zero clandestini, niente dissuasori antiterrorismo né poliziotti in assetto antisommossa - ecco il claim: «Questo Natale, vivi l'Europa come dovrebbe essere: in Ungheria». Scommettiamo che rientrerà delle spese. Come trasformare, con un colpo di genio, una multa milionaria in un'opportunità. E la rapacità di Bruxelles in una risorsa.

Non sappiamo se l'Europa abbia davvero bisogno di più Orbán. Di sicuro l'Ungheria non ha bisogno dell'Europa.

Ah. Noi intanto abbiamo prenotato un weekend.