Pace in Ucraina, cooperazione bilaterale e ritorno di Taiwan alla Cina. È soprattutto di questo che hanno discusso ieri Donald Trump e il presidente cinese Xi Jinping durante un colloquio telefonico che il presidente americano ha definito «molto buono», spiegando di aver accettato l'invito a recarsi a Pechino ad aprile. Secondo fonti anonime del Wall Street Journal, l'iniziativa della telefonata - la prima da quando i due hanno concordato una tregua nella guerra dei dazi commerciali tra le due superpotenze - è stata presa dalla Cina. Per Trump - che lo ha scritto nel suo social Truth - nelle ultime tre settimane sono stati fatti «progressi significativi» su quanto è stato concordato in occasione dell'incontro in Corea del Sud con il suo omologo cinese. Xi ha detto a Trump come Pechino e Washington dovrebbero «mantenere lo slancio nei rapporti» dopo l'incontro del mese scorso a Busan, è quanto riferisce il network statale cinese Cctv.
Tra i due leader è stata affrontata anche la questione più scottante del momento, la fine del conflitto in Ucraina. Xi «ha sottolineato che la Cina sostiene tutti gli sforzi profusi per la pace e auspica che tutte le parti continuino a ridurre le loro divergenze e a raggiungere un accordo di pace equo, duraturo e vincolante il prima possibile per risolvere questa crisi alla radice».
Ma è sul ritorno di Taiwan nell'orbita cinese che si addensano i principali timori dopo la «posizione di principio» di Pechino. Secondo il Capo Supremo cinese, il ritorno di Taiwan alla Cina è «un elemento chiave dell'ordine internazionale del secondo dopoguerra». Cina e Stati Uniti «hanno combattuto fianco a fianco contro il fascismo e il militarismo: ora dovrebbero collaborare per salvaguardare i risultati ottenuti con la vittoria nella Seconda guerra mondiale», è quanto ha detto Xi e sottolineato la tv di Stato cinese.
A proposito di cooperazione bilaterale, il presidente cinese ha sottolineato come trovi conferma nella pratica il principio per cui «la cooperazione avvantaggia entrambe le parti, mentre lo scontro danneggia entrambe». Secondo Xi, le parti dovrebbero mantenere questo slancio e proseguire nella «direzione corretta», ampliando le aree di cooperazione.