Oggi più di un lombardo su otto (esattamente il 12,3% della popolazione pari a oltre un milione e 230mila persone) ha origini straniere. È un record: il valore più alto registrato negli ultimi 15 ani. Provengono per lo più dall'Europa (36,3%), la comunità più forte è quella romena, poi vengono egiziani, marocchini, albanesi e cinesi. Notevole la presenza di ucraini, in fuga dalla guerra (più di 64 mila). La maggior parte (oltre 600mila, il 65%) sono lavoratori attivi, il 21% ha meno di 18 anni e il 73,4% tra i 18 e i 64 anni. Oltre 957 mila con regolare permesso di soggiorno.
È la fotografia scattata dalla nona edizione del Dossier Idos, presentato ieri da Anolf, Cisl e Cigl sottolineando come la "larga maggioranza" degli stranieri residenti nella regione "lavora, paga le tasse, ha una famiglia e dei figli che vanno a scuola, eppure resta ai piani bassi dell'ascensore sociale". "L'immigrazione - si legge nello studio - è un fenomeno strutturale, in leggera crescita (+2,3% tra 2023 e 2024), ma - dicono - non c'è nessuna invasione". Di fatto è la Lombardia che ospita la maggior parte degli stranieri in Italia (il 22,7%), staccando di parecchio le altre regioni. Il Lazio segue con 655.543 presenze, tanto per dare un dato. Praticamente poco di più di quanti ne ospita la sola città di Milano con 495.662 residenti collocandosi però sotto la provincia di Roma (525.083). È il lavoro, ovviamente, la vera attrattività della Lombardia: regolare per oltre 600mila (il 13,2% degli occupati totali in Lombardia, 41,5% donne), con un tasso di occupazione del 65% e disoccupazione del 6,9%. Due su tre lavorano nei servizi (67,6%, con un 12,5% nel lavoro domestico), tre su dieci nell'industria (30,7%, di cui 10,7% nelle costruzioni). Ma il 29,5% svolge mansioni non qualificate e il 31,7% è sovraistruito. Il reddito medio annuo è di 15.901 euro, contro i 25.259 dei lavoratori italiani. Crescono invece le imprese a guida straniera: sono 131.985, pari al 14% del totale lombardo, il 32,5% in più in dieci anni. Molti utilizzano i guadagni per aiutare le famiglie in patria, ma sono in calo, per il secondo anno, le rimesse: 1,816 miliardi di euro inviati all'estero nel 2024 contro 1,849 miliardi nel 2023, ad esempio. Nel frattempo, nelle scuole, gli studenti di origine straniera sono sempre di più, per l'esattezza sono aumentati del 19,9% negli ultimi 10 anni scolastici, a fronte di una diminuzione in generale degli studenti del 5%. Così nel 2024, sono 236.532 (17,7% del totale), per il 67,8% nati in Italia con punte dell'83,9% nelle scuole d'infanzia: segno di una seconda generazione ormai pienamente lombarda, anche se ancora concentrata negli istituti tecnici (41,9%) e professionali (29,6%). Nel 2024 le concessioni di cittadinanza sono state 57.158, il 26,3% del totale nazionale. Dal 2010 al 2024 i nuovi italiani sono 535 mila. "L'Italia - spiega il presidente di Anolf Lombardia Maurizio Bove - ha un bisogno crescente di giovani e di lavoratori per contrastare il calo delle nascite e l'invecchiamento della popolazione, ma risponde con la chiusura delle frontiere e una gestione inefficace degli ingressi per lavoro, che ostacola l'immigrazione regolare invece di favorirla".