"In reparto spesso si fa un mix tra autori di reati, minori e malati"

Scritto il 05/11/2025
da Maria Sorbi

In mancanza di alternative, chi ha commesso un crimine finisce in ospedale per mesi. Parla Carlo Fraticelli

Carlo Fraticelli, psichiatra ed ex direttore del Dipartimento Salute mentale e dipendenze dell'Asst lariana, gli anni di carcere, di recupero, di accompagnamento e assistenza a Lanni, sembra non siano serviti a nulla.

"È evidente che in questo caso sia andata male. Bisogna andare a fondo della storia e capire perché".

Dallo scorso dicembre l'uomo non era più considerato "socialmente pericoloso".

"Il magistrato valuta caso per caso e, assieme ai sanitari, indica qual è la strada più indicata da seguire".

Secondo lei funziona il sistema delle Rems, le strutture sanitarie che accolgono gli autori di reati affetti da disturbi mentali?

"I posti sono insufficienti. C'è una richiesta enorme. Anche i servizi sociali che assistono queste persone sono al collasso o in grande difficoltà. Principalmente di personale".

E allora come si fa?

"Molte persone con disturbi psichici vengono ricoverate impropriamente in ospedale, negli Spdc (i servizi psichiatrici di diagnosi e cura): sono reparti all'interno degli ospedali generali dedicati al ricovero e alla cura intensiva di persone con gravi disturbi psichiatrici in fase acuta, sia in regime di ricovero volontario che obbligatorio (TSO). Si accede tramite il Pronto Soccorso".

Cosa che stava per fare Vincenzo Lenni, iniziando un nuovo percorso di presa in carico.

"Sì, probabilmente sarebbe stato indirizzato lì".

Perché ha parlato di ricoveri inopportuni?

"Perché in quelle corsie devono finire i pazienti psichici con acuzie e gravi. In realtà c'è un grande mix di persone, che arrivano lì quando non si sa dove metterle. Spesso capita che vengano lasciate lì per mesi perché non si sa come altro fare. E quindi si 'rubano' posti ai pazienti che avrebbero più diritto".

Sì, in effetti è un grande mix.

"Nelle Rems non c'è posto e vengono mescolati malati psichici che dovrebbero stare lì con pazienti molto fragili e, capita anche questo, con i minori psichicamente deboli. Cosa che non andrebbe assolutamente fatta. Sono passi indietro".

E per di più c'è un grande problema di sicurezza.

"In Italia però siamo a un basso tasso di violenza rispetto ad altri paesi".

Cosa bisognerebbe fare?

"Rafforzare i sistema. Ci vuole più presenza di professionisti e un'interazione migliore con la magistratura".

In Italia c'è molto sommerso. Cioè milioni di persone che soffrono di disturbi mentali ma non ricevono cure. Sia per lo stigma sociale, sia per le difficoltà di accesso ai servizi di salute mentale.

"È un grosso problema. Ma, ripeto, i servizi sociali sono in estrema difficoltà, non riescono a stare dietro a tutte le richieste".