Gentile signora Braghieri, non si tratta di essere “tradizionali” o di intolleranza giovanile (questa lasciamola ai “gazisti” e alle Elly di turno). Si tratta che i figli si fanno in un solo modo. Le “inseminazioni”, un tempo usate con le vacche, non solo considerano le donne alla stregua di una via di mezzo tra un forno e una vacca da fecondare, ma soprattutto causano la perdita di tanti embrioni, che sono esseri umani anche se microscopici. Se poi un uomo e una donna hanno ribrezzo ad avere un rapporto sessuale, non si vede perché dovrebbero avere un figlio. Tutto qui. Pensare altro implica uno sfruttamento del corpo della donna sia pure senza coito. Sorvolo sul fatto che il cliché della donna che convive con un uomo gay tanto simpatico, per quanto mi riguarda ha davvero stufato: se un uomo ha ribrezzo delle donne, non comprendo perché queste ultime debbano trovarlo tanto simpatico. Altrimenti tanto vale dire che avere rapporti sessuali non è imprescindibile: ma allora evitiamo di sfottere chi quei rapporti sessuali non li vuole per motivi più seri (p. es. per motivi religiosi). E soprattutto parliamo invece di quelle donne che fanno tanto le femministe, si scandalizzano se un uomo non attraente tenta un approccio, e poi vanno in adorazione di certi ometti che sono sindacalisti o ricoprono ruoli di potere o sono amici di chi ricopre ruoli di potere. Tra i dipendenti pubblici il fenomeno è frequente e meriterebbe un’indagine (che spiegherebbe anche qualcosa a proposito del “deep State” anticentrodestra), anche se forse il Giornale è più attento al settore privato. Concludo con una nota divertente. Diversi suoi lettori leggono il titolo della sua rubrica unicamente come “in amore vale tutto” ma sembra sfuggire loro il gioco di parole col suo nome proprio.
Cordiali saluti
Luca Pignataro
Caro Luca, credo di essere ampiamente al riparo dal sospetto di sembrare una “gazista” o una “Elly di turno” (che poi di Elly ce n’è solo una grazie a Dio, ci manca solo di goderne in serie) ma francamente, in queste righe, lei mi è sembrato Trump con l’Ucraina. E per Ucraina intendo un sacco di Ucraine: gay, donne, fecondazione, convivenze... Persino il “povero” Giornalino. Io non me la sento proprio di decidere chi deve vivere con chi e se o come deve figliare e con quale partner e magari a quale ritmo di ginnastica procreativa. Provi ad essere più clemente. Nella vita, ad essere di larghe vedute si hanno anche più vantaggi.